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La memoria del territorio: archivi e documenti

L’attuale collocazione geografica, in provincia di Sondrio, dei principali archivi che custodiscono scritture di epoca medievale (secc. XI-XIII) non è un dato determinato unicamente da casualità conservative. Chiavenna, con l’Archivio capitolare Laurenziano, e Tirano, con l’archivio degli ospedali di San Romerio e di Santa Perpetua, documentano due contesti istituzionali in grado di costruire una propria memoria documentaria, in virtù della loro forza di incidere nel territorio e della loro competenza nel produrre una scritturazione efficace. Senza trascurare il dato della dispersione documentaria, che di fatto àltera la nostra attuale capacità di leggere le dinamiche istituzionali complesse di quell’epoca, è fuori di dubbio che gli interlocutori istituzionali principali, allora, erano per lo più costituiti da Soggetti che avevano sedi a Milano e a Como in primis, come ad esempio l’episcopio comasco, i monasteri di Sant’Abbondio a Como e di Sant’Ambrogio a Milano, la canonica di Santa Eufemia dell’Isola Comacina. A determinare la storia delle terre di Valtellina e Valchiavenna nei secoli indicati e, di riflesso, a produrre le memorie documentarie furono soprattutto queste e altre istituzioni cittadine. Ai loro archivi, in particolare, si guarda oggi, per conoscere la storia di queste terre al centro delle Alpi.