Il paese è particolarmente ricco di testimonianze come le incisioni rupestri sul Calvario
TRESIVIO (gdl) Alzi la mano chi sa che a Tresivio sul Calvario esiste una delle testimonianze di incisioni rupestri risalente all’Età del Bronzo più importanti d’Europa. E’ stupefacente sapere quali segni della preistoria possano celarsi sul nostro territorio, oltre alla nota Rupe Magna di Grosio. Questa e altre preziose informazioni sono state fornite nel corso dell’incontro svoltosi venerdì presso il Palazzo Guicciardi, sede del comune. La serata faceva parte del ciclo di appuntamenti legati al progetto emblematico Maggiore del mandamento di Sondrio, «Le radici di una identità», coordinato dalla Comunità Montana e finanziato da Fondazione Cariplo e Regione Lombardia. Le tracce lasciate dai più antichi abitanti della Valle sono state al centro dell’attenzione della serata in Comune, dove ha fatto gli onori di casa il sindaco Fernando Baruffi. Gli esperti intervenuti sono Francesco Ghilotti e Maria Rosaria Gargiulo, rispettivamente archeologo e conservatore presso il Museo Valtellinese di Storia e Arte di Sondrio, e Rita Pezzola, coordinatrice scientifica del progetto per conto della Cm. Ghilotti si è soffermato sulla preziosa risorsa .che costituiscono le incisioni rupestri. Sul Calvario, come anticipato, sono all’interno di una proprietà privata. «Sulla roccia si trovano incise un gran numero di raffigurazioni di armi, tra le quali pugnali dalle forme particolareggiate – ha sottolineato Pezzola – E’ un “ripostiglio” delle armi, che era simbolo di forza. Quello del Calvario è l’ esempio più importante a livello europeo risalente all’Età del Bronzo sia per numero di incisioni sia per qualità della raffigurazione ». Sempre da Tresivio pro vengono oltre 30 pezzi preistorici che sono esposti nel la sezione archeologica del Mvsa. Si tratta di oggetti di uso comune, come punte di frecce e falcetti, che testimoniano, come riferito da Gargiulo, un insediamento o una frequentazione del Calvario in epoca preistorica. Il progetto relativo alle incisioni rupestri coinvolge anche il Comune di Castione, guidato da Massimiliano Franchetti, poiché in località Ganda esistono importanti incisioni rupestri. «Il progetto “Le radici di una identità” – ha sotto lineato Pezzola – comporta sia interventi materiali volti al recupero e tutela di beni ed edifici storici sia azioni immateriali vale a dire lo studio, la valorizzazione e la didattica. Per quanto riguarda nello specifico i resti preistorici di Tresivio il progetto consiste nella ricerca e approfondimento dei reperti. Mentre per quanto riguarda il territorio di Castione, sono previsti ulteriori scavi per il rinvenimento di nuove incisioni». E non è tutto. Nel corso della serata è stato anche ‘ annunciato che palazzo Guicciardi di Tresivio diventerà la sede del «Laboratorio dell’identità», una sorta di cabina di regia. Il laboratorio si occuperà della messa a sistema dei prodotti realizzati dai diversi Comuni del mandamento, in un allestimento unitario nella progettazione e coerente nelle comunicazioni. Si attiverà altresì per produrre degli strumenti, come visite guidate e sussidi didattici, specificamente dedicati alla scuola. A questo, proposito Baruffi ha espresso il suo orgoglio: «Per noi è un onore essere sede del Laboratorio che costituisce il modo giusto per presentare un’immagine unica di quanto il territorio offre. Ringrazio Rita Pezzola, il presidente della Cm, Tiziano Maffezzini, e Marco Dell’Acqua, membro della Commissione Centrale di Beneficenza di Fondazione Cariplo».
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